23 Aprile 2024

Casamance

Stato: in corso
Struttura: Poste de Santè di Cabrousse
Referente Locale: Saydou Dialloseydou.mylife@hotmail.fr
Responsabile Progetto: Andrea Garagnani  andrea@garagnani.it

Il progetto nacque, quasi per caso, nel 2014 quando AMOA fu contattata da Kasomay, Onlus di Imola composta prevalentemente da medici pediatri e sanitari che da anni curava i bambini di un piccolo villaggio in Casamance, Cabrousse, al confine con la Guinea Bissau.

La Casamance è la regione più povera del Senegal, nell’estremo sud del Paese, di fatto isolata dal resto della nazione dal Gambia, uno degli Stati più miseri al mondo. Da questa situazione nasce una quasi totale mancanza di strutture e un contesto sanitario assolutamente carente.

Il centro di Cabrousse è raggiungibile da Dakar dopo due giorni di viaggio. La prima spedizione di AMOA, insieme a Kasomay, fu organizzata nel 2015 per effettuare screening sui bambini e per prendere in carico chi avesse evidenziato problemi di vista.

Per l’occasione Kasomay si impegnò nell’acquisto di un autorefrattometro e AMOA fornì l’attrezzatura mancante (cassetta oculistica di prova, ottotipo, occhiali di prova, lampada a fessura, piccolo set di attrezzature per il laboratorio di ottica) e un notevole quantitativo di occhiali da vista e da sole donati dai Lions grazie al servizio di raccolta occhiali usati.

Già questa prima missione, nonostante le inevitabili problematiche di ogni “prima volta”, fu un successo evidenziando le necessità oculistiche non solo dei bambini ma anche della popolazione adulta, e convinse i volontari AMOA a tornare negli anni successivi e a investire su questo progetto.

Da subito, nello spirito di AMOA, si cercò di individuare una persona locale con cui collaborare e che fosse interessata a dare continuità alle visite e alle cure tra una missione e l’altra, in modo da rendere continuativo durante tutto l’anno il supporto alla popolazione.

Fu così che iniziò a collaborare volontariamente con AMOA Seydou “petit” Dyallo, ragazzo del posto, buon conoscitore della lingua inglese, per favorire il dialogo con la popolazione locale, che molto spesso parlava solo i dialetti del posto.

Un po’ alla volta Seydou si avvicinò al lavoro di AMOA e fu addestrato a usare l’autorefrattometro, a fare i controlli e a proporre gli occhiali premontati utilizzando quelli donati dai Lions. Durante le prime missioni i volontari AMOA si adoperavano in un magazzino nel perimetro del PdS (Post de Santè: piccolo dispensario gestito da un infermiere responsabile), in condizioni molto precarie; fu nella primavera del 2016 che l’allora responsabile del PdS, che apprezzava AMOA, disse che avrebbe concesso un terreno se AMOA si fosse impegnata a costruirvi un ambulatorio.

AMOA raccolse la sfida e grazie al socio Alessandro Tintorri, architetto, che redasse il progetto e seguì i lavori in prima persona, intervenendo anche manualmente assieme ai volontari di AMOA e Kasomay, nel mese di novembre di quell’anno l’ambulatorio era già pronto e funzionante.

I risultati ottenuti

Oggi Cabrousse possiede un ambulatorio oculistico e un piccolo laboratorio di ottica costruiti nell’ambito del progetto e con il sostegno economico di AMOA. Grazie a Seydou, sovvenzionato regolarmente da AMOA, alle istituzioni locali, al TSO locale, Couly, in grado di fornire anche piccole prestazioni oculistiche e piccoli interventi di pterigio (patologia della congiuntiva dell’occhio estremamente diffusa nella zona) e ai volontari AMOA che si sono recati periodicamente almeno due volte all’anno, Cabrousse è oggi un importante punto di riferimento per i pazienti con problemi legati alla vista.

Inoltre, con la collaborazione dell’unica oculista di Casamance, Marie Clemence Faye, che lavora all’ospedale della capitale Ziguinchor, è stato possibile negli anni inviare pazienti che necessitavano di cure maggiori, organizzando il viaggio ad opera di AMOA. Mediamente vengono effettuate un centinaio di visite al mese e ad oggi sono stati distribuiti oltre 4000 paia di occhiali, prevalentemente per fronteggiare la presbiopia, uno dei più importanti problemi visivi in Africa e la cui insorgenza è estremamente precoce e tale da impedire a tanta parte della popolazione di svolgere persino le attività più semplici.

Gli obiettivi futuri

Ad oggi Cabrousse non è ancora in grado di essere totalmente autosufficiente, si stanno cercando nuove e adeguate professionalità così da portare avanti l’attività del centro in modo continuativo.
A questo scopo AMOA sta finanziando il corso di Ottica e Optometria che Seydou sta seguendo a Banjul, capitale del Gambia. Al termine del corso, Seydou farà uno stage presso un centro di oftalmologia in modo di diventare totalmente autonomo.

Contemporaneamente AMOA, durante la missione del febbraio 2023 ha preso contatti con il dr. Mar, giovane e molto preparato oculista di Dakar con la cui collaborazione si sta cercando di far partire una attività di chirurgia della cataratta nella sede di Casamantè; una Onlus di diritto franco-senegalese con una moderna sede a Cap Skirring a pochi km. da Cabrousse.

Se questo progetto potrà andare in porto AMOA sarà in grado di offrire un servizio completo di oculistica anche in Casamance grazie al lavoro di Seydou e del dr Mar.

È importante ricordare che una missione AMOA sarebbe dovuta partire nel mese di marzo 2020 con lo scopo di efficentare al meglio l’ambulatorio e il laboratorio di ottica, ma è stata bloccata dalla pandemia di Covid-19. Il responsabile della missione doveva essere Gian Luca Giulietti, ottico e socio AMOA da tanti anni.

Purtroppo il destino aveva un altro disegno per lui e l’epidemia di Covid-19, dopo aver fatto saltare la missione, si è portato via anche Gian Luca, un uomo “buono” nel più ampio significato della parola che, consapevole della posizione raggiunta, si sentiva in dovere di restituire qualcosa di tutto quello che aveva avuto impegnandosi con AMOA, come sempre dando il massimo, in diverse missioni sia in Senegal che in Togo.

AMOA, con la collaborazione dei volontari e dei sostenitori, vuole raggiungere questi ambiziosi obiettivi fedele alla sua missione di portare l’oftalmologia in Africa contribuendo alla realizzazione di nuove strutture e, soprattutto, addestrando il personale locale perché sia preparato e autosufficiente.

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