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Adwa e Wassara sono il “cuore” degli interventi, oggi, di AMOA in Etiopia.
Il progetto Adwa nasce a fine 2009. L’ospedale pubblico versa in condizioni terribili: le attrezzature quasi inesistenti, le condizioni igieniche pessime. Per gli abitanti della città, circa 300.000 persone, l’assistenza e la cura sono assolutamente inadeguate. Non esiste un ambulatorio oculistico.
Suor Laura Girotto, missionaria Salesiana ad Adwa, contatta l’oculista Sergio Tabacchi, attualmente socio AMOA, per chiedere aiuto ed attivare un ambulatorio oculistico all’interno della sua missione. Grazie all’aiuto della Onlus MaisPlus, della quale Tabacchi faceva allora parte, la struttura diventa operativa in pochi mesi.
Successivamente, AMOA ha accolto con entusiasmo questo progetto e, almeno fino allo scoppio della pandemia da COVID-19, venivano effettuate due-tre missioni all’anno per visite ed interventi chirurgici.
Intanto, sempre ad Adwa, nel 2012, era stata posata la prima pietra per la nuova scommessa di Suor Laura: un grande ospedale di 10.000 mq coperti, inaugurato ufficialmente nei primi mesi del 2019.
Nel frattempo, il 30 novembre 2018, il governo etiope finalmente autorizzava il nuovo ospedale di Adwa ad iniziare le attività sanitarie nella prima ala: l’accreditamento veniva rilasciato per attività ambulatoriali, pronto soccorso, sala parto e per la degenza con 27 posti letto. Era pure autorizzata l’attività di chirurgia specialistica per la nuova sala operatoria, quindi anche per quella di oculistica.
Complessivamente, in questi anni ad Adwa sono state effettuate circa 5000 visite, 500 interventi chirurgici e screening su circa 1500 bambini e adolescenti della missione.
Purtroppo, nel novembre 2020 è scoppiata una violenta guerra civile nel Tigray e l’attività dell’ospedale è continuata a fatica, riuscendo comunque a garantire assistenza ai feriti della guerra e alle donne in gravidanza, ospitando per un periodo anche i medici di Emergency.
La guerra è formalmente finita nel novembre 2022, ma prima che torni tutto alla normalità ci vorranno anni.
L’obiettivo di AMOA è di avviare una missione entro la fine del 2023 per valutare i danni e i bisogni dell’ospedale, affinché l’attività oculistica possa riprendere.
Il progetto a Wassarà nasce invece dopo che nel 2008 AMOA fu invitata dai Frati Cappuccini di San Severino Marche a dare un aiuto alla comunità del Wolaita presso il Saint Mary Hospital di Dubbo gestito dalle Suore Cabriniane.
Nel 2009 Nicoletta Rivela e Massimo Di Maita si sono recati a Dubbo per installare l’ambulatorio ed in seguito hanno attivato una piccola sala operatoria presso l’ambulatorio dentistico dell’ospedale.
AMOA è stata poi chiamata nel 2014 dalle suore Francescane di Wassara e Hashira ad intraprendere un’attività di visite e di chirurgia oftalmica.
Inizialmente il progetto è andato bene, ma era basato unicamente sull’attività dei volontari AMOA con molte difficoltà nel formare personale locale e nell’avviare un servizio di oftalmologia costante.
Wassara ed Ashira si trovano nella regione di Hadiya, che ha come capoluogo Hosann, e sono piuttosto lontani dalla strada principale. Le persone del luogo non possono usufruire di sufficienti servizi né raggiungere i presidi sanitari facilmente. Le uniche reali realtà sanitarie sono proprio gli Health Center.
Grazie anche ai fondi donati ad AMOA dalla signora Rosa Malvezzi, è stato quindi allestito a Wassara un ambulatorio di oftalmologia gestito da personale locale con un optometristra che visita 3 giorni a settimana. È disponibile anche un servizio di chirurgia bimestrale, gestito da un TSO di Hosanna. AMOA sta investendo anche nella formazione di un ottico dopo aver acquistato la strumentazione per un laboratorio.