Dal 15 al 23 febbraio prossimi AMOA sarà nuovamente in missione nello Zimbabwe, con il presidente dell’Associazione Francesco Martelli (medico oculista) e Chiara Patrizi (infermiera-ferrista di sala operatoria).
La missione inizierà a Mutoko, presso l’ospedale Luisa Guidotti, con l’obiettivo di ottimizzare l’organizzazione del reparto oculistico. Questo includerà una valutazione approfondita della dotazione strumentale esistente, con la pianificazione di un suo potenziamento.
L’équipe eseguirà una o più sedute chirurgiche, focalizzandosi sul miglioramento delle competenze locali. Un obiettivo importante sarà quello di continuare la formazione del dott. Mukona sull’uso delle tecnologie moderne, in particolare la chirurgia facoemulsificativa (faco), tecnica avanzata per il trattamento della cataratta.
Un altro aspetto cruciale sarà la continua formazione del personale, in particolare Rashirai, un membro del team locale. L’AMOA valuterà anche l’opportunità di sostenere finanziariamente un corso di formazione per migliorare ulteriormente le sue competenze professionali.
La missione mira a rafforzare la cooperazione con l’ospedale di Mutoko, stimolando un impatto positivo sull’attività oculistica e sul miglioramento complessivo delle cure fornite. Questo contribuirà a rafforzare la collaborazione a lungo termine tra l’AMOA e le strutture sanitarie locali.
La seconda fase della missione vedrà l’equipe spostarsi a Harare, nel nuovo Centro Medico della Fondazione Spagnolli. Qui, oltre a condurre visite oculistiche, l’obiettivo sarà completare il percorso di cura dei pazienti, con particolare attenzione all’implementazione e all’espansione della chirurgia della cataratta, un intervento fondamentale per migliorare la vista e la qualità della vita delle persone.
Francesco Martelli: “La presenza di Chiara Patrizi rappresenta un valore aggiunto per il progetto. La sua motivazione e l’impegno si sono dimostrati fin dall’inizio, e la sua esperienza a Torino sarà importante per la missione, contribuendo sia alle operazioni chirurgiche sia alla formazione del personale locale. Ricordo che l’approccio dell’AMOA si fonda sul trasferimento di conoscenze e tecnologie, al fine di garantire cure di alta qualità anche nelle aree più povere, come quelle dello Zimbabwe, dove l’accesso a trattamenti oculistici adeguati è molto limitato”.
“Lo Zimbabwe – sottolinea Martelli – è un Paese che sta affrontando gravi difficoltà economiche e sociali. Tra i Paesi più poveri del mondo, lo Zimbabwe è segnato da una devastante siccità che ha aggravato ulteriormente la situazione, lasciando circa 7,6 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare. Secondo il rapporto di Amnesty International, l’instabilità politica, l’alto livello di povertà e la disoccupazione ostacolano gravemente l’accesso a servizi essenziali come l’istruzione e la sanità. Con il 76% dei bambini che vive in povertà relativa, e un quarto di loro in povertà assoluta, l’intervento di AMOA risulta ancora più urgente e cruciale. La missione AMOA in Zimbabwe rappresenta dunque un’importante opportunità per migliorare la cura della vista in una regione che soffre enormemente per mancanza di risorse. Con un focus sulla formazione, l’introduzione di tecnologie moderne e il potenziamento delle capacità locali, confidiamo che questa missione avrà un impatto importante”.