3 Giugno 2025

Madagascar, la storia di Léonce e Nicolalaine: quando la cura arriva fino a casa

Il 1° maggio, con attrezzatura portatile, abbiamo allestito un ambulatorio in un vecchio ospedale abbandonato nel villaggio di Fandana, a due ore di auto da Ihosy. Al nostro arrivo, ci ha accolto un grande numero di pazienti in attesa.

Tra di loro c’era Nicolalaine Colette, un’anziana donna che ha aspettato pazientemente fino alla tarda mattinata. Alla fine delle visite, ci ha avvicinati e ci ha chiesto, quasi con discrezione, se fosse possibile visitare suo marito Léonce, costretto a casa per una grave invalidità visiva.

Abbiamo accettato senza esitazioni. Ci siamo messi in cammino per raggiungere la loro abitazione, distante circa 3 chilometri. Lì abbiamo trovato Léonce, affetto da cecità quasi totale: un occhio compromesso da un precedente intervento mal riuscito, l’altro colpito da una cataratta completa. Dopo una breve valutazione, gli abbiamo consigliato l’intervento chirurgico da eseguire il giorno successivo nella Clinica di Ihosy.

Il 2 maggio, come promesso, Léonce è arrivato accompagnato da sua moglie. Con nostra sorpresa, anche Nicolalaine ha chiesto di essere operata, avendo scoperto di essere affetta da una cataratta iniziale, ancora non invalidante, ma già fastidiosa nella vita quotidiana.

Abbiamo deciso di operare entrambi. Due interventi, due sorrisi riconoscenti, una coppia che ha riacquistato insieme la vista e la speranza.

Storie come questa ci ricordano perché siamo qui: per portare la cura anche dove sembra impossibile, con umanità, ascolto e competenza.

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