6 Maggio 2024

Giornata Mondiale
del Malato, ciò che serve all’Africa

In occasione della Giornata Mondiale del Malato, venerdì 11 febbraio, alcune considerazioni del nostro socio AMOA, dott. Sergio Tabacchi, riguardo le malattie che interessano l’Africa, continente dove la salute resta ancora purtroppo un privilegio per pochi.

Oltre alle patologie che interessano tutto il mondo, tante sono le cosiddette malattie della povertà che colpiscono l’Africa in particolare e che interessano tutte le età: malattie infettive e parassitarie, malattie da carenze alimentari e patologie traumatiche.

L’impossibilità di accedere all’ acqua potabile, l’assenza di fogne e servizi igienici, la mancanza di strutture sanitarie e di personale sanitario qualificato, oltre che di vaccini e farmaci essenziali, costituiscono terreno fertile per malattie come tubercolosi, malaria, infezioni respiratorie, malattie diarroiche le quali, mentre nel mondo occidentale sono facilmente curabili, in Africa ogni anno pretendono un pesante tributo di vite umane.

Oltre a queste Aids ed Ebola imperversano.

I decessi per Aids ammontano a circa 1 milione e 200 mila persone, l’epidemia di Ebola iniziata nel 2014 non è ancora finita e le vittime sono più di 10mila.

Secondo le Nazioni Unite, l’Africa detiene solo il 3% del personale sanitario mondiale, nonostante abbia buona parte del carico delle malattie del mondo: il 50% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, cioè con meno di due dollari al giorno, e questo significa che metà della popolazione non può permettersi cure sanitarie adeguate.

È contro tutte queste malattie che il mondo occidentale si deve mobilitare costruendo ospedali e strutture sanitarie, formando personale sanitario, fornendo vaccini e farmaci, aiutando con campagne di sensibilizzazione per informare la popolazione riguardo le modalità di prevenzione delle varie patologie.

È questa la mission che AMOA da sempre sta portando avanti nei Paesi dell’Africa dove ha in essere i propri progetti, alla base dei quali c’è l’allestimento di ambulatori di oculistica e di sale operatorie, l’invio di materiale sia per l’attività chirurgica che ambulatoriale, la fornitura di farmaci ma, soprattutto, la formazione di personale locale.

Solo così i malati, soprattutto i più poveri, potranno avere accesso alle cure sia mediche che chirurgiche con una buona continuità, perché portate avanti dal personale sanitario locale con alle spalle il nostro supporto sia economico che formativo.

Nonostante il percorso appaia lungo e faticoso, questo è sicuramente l’unico modo per cercare di aiutare l’Africa ad uscire dall’isolamento sanitario in cui è da sempre confinata, nell’interesse di chi soffre e soprattutto dei pazienti più poveri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi