28 Marzo 2024

“Vi racconto il Madagascar, tra 450 visite e operazioni
in villaggi sperduti”

“Molto soddisfacente”. Così Lino De Marinis, oculista, definisce la missione AMOA a Ihosy,
in Madagascar

“Ogni missione sanitaria ed umanitaria presenta incognite, possibilità di imprevisti, difficoltà organizzative per la lontananza che possono creare ansia e preoccupazione – prosegue De Marinis -. Anche questa volta, comunque, grazie alla collaborazione di Camilla Panella, infermiera e ferrista di sala operatoria, del collega Massimo Bitossi e degli accompagnatori Filippo De Marinis e Graziella Giannini, che pur non lavorando nel settore sanitario sono stati di grande aiuto, siamo riusciti ad ottenere risultati che ci hanno pienamente gratificati”.

“Nei primi giorni abbiamo visitato la sede principale del Centro Medico Sanitario di Ihosy, successivamente i villaggi sperduti di Mahasoa, Isifotra ed Antanavoka. In seguito l’attività si è svolta in sala operatoria: complessivamente abbiamo eseguito oltre 450 visite e 39 interventi chirurgici, consegnati 70 occhiali da vista premontati o già pronti portati da noi, oltre 50 occhiali da sole e prescritto 19 occhiali che saranno preparati nel laboratorio di ottica del Centro”.

“Grande la nostra soddisfazione di fronte al sorriso dei pazienti quando si accorgevano di riuscire a vedere meglio o a leggere. E, ancora di più, nel vedere i tanti pazienti affetti da cataratta bilaterale riuscire a muoversi in modo autonomo, cambiando così la prospettiva di vita a loro stessi e ai giovani familiari costretti sempre ad accompagnarli, rinunziando così agli studi o al lavoro. Grandi problemi oculari sono creati dall’ambiente in cui i malgasci vivono, tra sole intenso, tanta polvere e scarsa igiene. Ci auguriamo di essere riusciti, almeno in parte, ad alleviarvi. Il nostro impegno è stato profondamente ricambiato dagli sguardi e dai sorrisi di questa popolazione tra le più povere al mondo, che spesso ha notevoli problemi ad arrivare a fine giornata o che vive in modo veramente disumano, come abbiamo potuto constatare personalmente durante le visite nei numerosi villaggi sperduti.  Un sentito ringraziamento, infine, a tutti i componenti di questo viaggio, ai missionari e al personale locale che ci accolgono sempre con affetto e simpatia, e ad AMOA che continua a sostenere le attività di oculistica del Centro Medico Sanitario di Ihosy”.

 

 

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