23 Aprile 2024

Madagascar

MADAGASCAR

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Andavadoaka: -22.073600, 43.238100
Ihosy: -22.404600, 46.127200

 

Il Madagascar è la quarta isola più grande del mondo, con una estensione pari a circa due volte l’Italia, situata nell’Oceano Indiano di fronte alle coste africane del Mozambico, da cui si è separato milioni di anni fa, conservando alcune peculiarità uniche tali da poter essere considerato dai naturalisti un continente a parte.

Conta circa 28 milioni di abitanti di etnia varia, africana, asiatica e araba. È erede di una storia gloriosa ed ha grandi potenzialità umane ed economiche, ma si trova ancora in condizioni di estremo sottosviluppo: resta infatti uno dei paesi più poveri del mondo pur possedendo numerose risorse (alcune materie prime, potenzialità agricole, pietre preziose, legname, turismo) poco e malamente sfruttate per mancanza di iniziative e di strutture che ne permettano la valorizzazione.

“L’isola rossa”, così chiamata per il colore della sua terra, inoltre, è una riserva biologica naturale unica al mondo per la sua flora e fauna particolari ed ha conservato specie rare ed uniche, ma è alle prese con notevoli problemi per la preservazione dei delicati equilibri del suo ecosistema. La deforestazione sistematica di ampie aree, per credenze religiose o per la ricerca di terreni da coltivare, è un grosso problema ambientale, e sta favorendo una grave carestia che colpisce tutto il Sud.

L’età media della popolazione è sui diciassette anni e l’aspettativa media di vita delle persone arriva a circa cinquantacinque anni, l’analfabetismo raggiunge in alcune zone anche l’84%, il reddito pro-capite è di trecento dollari all’anno (meno di un euro al giorno), la mortalità infantile è del 12%, e solo il 45% della popolazione ha accesso all’acqua potabile.

Tutto questo, aggiunto all’insufficiente formazione scolastica (come quantità soprattutto: in certe zone neppure la metà dei bimbi va a scuola), alla latitanza dei servizi pubblici, all’impossibilità di permettersi qualche risparmio o di progettare un futuro diverso, spiega i modi di dire usati dalla gente per descrivere la propria situazione: “avere sete su una barca che naviga sul fiume” o “dormire su un mucchio d’oro”. La popolazione, soprattutto dei villaggi, rimane sempre troppo legata ad abitudini antiche, al modo di operare dei loro antenati e ai loro tabù secolari.

In questo quadro generale, l’assistenza sanitaria è tuttora quanto mai precaria.

Gli ospedali pubblici, che possono distare dai villaggi ore se non giorni di cammino, non riescono a fornire assistenza gratuita neppure ai più bisognosi; è difficile se non impossibile reperire alcuni farmaci o materiale sanitario; i pazienti devono portarsi da casa coperte, materassi, farmaci e cibo, poiché il sistema sanitario provvede solo alla struttura ospedaliera, perlopiù finanziata da aiuti internazionali, e allo stipendio dei dipendenti. Sono pertanto di grande aiuto e supporto per la popolazione le strutture private gestite da religiosi e missionari cattolici, a cui si rivolgono i più bisognosi e chi necessita di assistenza più specifica. Si comprende quindi la grande importanza dell’attività dei missionari.

L’assistenza in oculistica non è migliore. In tutto il Madagascar esistono solo otto reparti oculistici pubblici e pochi altri privati; in tutta la nazione esercitano solo circa sessanta oculisti, di cui pochi con la specializzazione chirurgica; la prima scuola di specializzazione in Oculistica nell’Università della capitale è stata istituita agli inizi degli anni 2000.

L’attività dei numerosi missionari presenti in Madagascar non si limita all’assistenza sanitaria.Essi portano nell’isola i fondamentali principi di fratellanza, amore, solidarietà fra tutte le persone. Per merito loro vi sono le scuole più efficienti soprattutto nei villaggi più sperduti e più poveri. Per merito loro le persone più sfortunate e i disabili, che vengono abbandonati dai loro stessi familiari, possono contare su un aiuto. In tantissimi villaggi dove lo Stato è assente, la possibilità di avere acqua potabile o una illuminazione delle strade o qualche opera di pubblica utilità è affidata a loro.

Il valore e la portata dell’intervento di AMOA, negli anni, in Madagascar, li trovate nella scheda di approfondimento dedicata a Ihosy.

 

 

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