29 Marzo 2024

La cecità in africa

In Africa ci sono 4.8 milioni di ciechi, 16,6 milioni di ipovedenti e il numero più basso di oculisti.

In Africa ci sono 4.8 milioni di ciechi e 16,6 milioni di ipovedenti (dati del 2010) con una proporzione molto più elevata se comparata ad altri paesi. (1)

Inoltre nell’Africa sub-Sahariana vi é anche il più basso numero di oculisti al mondo: aggiungendo anche i chirurghi della cataratta si arriva 2,9 per milione di abitante. (2)
Più un individuo o una comunità è povera, maggiore è il rischio di cecità e maggiore è l’invalidità visiva e la probabilità di impoverirsi.
Quattro casi di cecità su cinque sono prevenibili o curabili. Le principali cause di cecità in Africa sono cataratta, errori di refrazione, glaucoma, tracoma, cecità infantile (principalmente da deficit di vitamina A), oncocercosi; è in aumento il diabete, con le sue complicanze oculari e la degenerazione maculare senile.

Gli errori refrattivi e la cataratta sono le principali cause di ipovisione e cecità (75%); sono globalmente presenti in tutta la popolazione e il deficit visivo è reversibile con la chirurgia o con la prescrizione di lenti.
Tracoma, oncocercosi, deficit di vitamina A sono invece patologie focali che colpiscono determinate popolazioni a rischio e causano cecità irreversibile, per cui gli interventi si devono basare soprattutto sulla prevenzione migliorando le condizioni ambientali e distribuendo nelle aree endemiche i farmaci appropriati.

L’oncocercosi è stata debellata in parecchi Stati poveri, ed il tracoma è ancora presente però in misura minore rispetto al passato. Diabete, glaucoma e degenerazione maculare senile sono patologie croniche in aumento globalmente; in questi casi è importante la diagnosi precoce con campagne di screening e avere sistemi sanitari preparati a gestire i casi individuati.

Nel 1999 fu lanciata dall‘OMS, in collaborazione con CBM e l’IAPB (International Agency Prevention Blindness), un’iniziativa per affrontare a livello globale la cecità evitabile conosciuta come “Vision 2020 the Right to Sight”, che ha ottenuto notevoli successi con una diminuzione degli individui ciechi da 45 a 39 milioni e riducendo dal 5% al 4,2% la percentuale di invalidità visiva.

Vision 2020 ha inoltre permesso di capire quali sono le strategie chiave per contrastare efficacemente la cecità: servizi oculistici più efficaci, maggiore prevenzione, maggior numero di personale ben addestrato e meglio distribuito sul territorio.
Sui risultati ottenuti da VISION 2020 l’IAPB nel 2013 ha sviluppato il Global Action Plan con l’obiettivo di ridurre la cecità evitabile del 25% entro il 2019 assicurando che la prevenzione, le cure e la riabilitazione siano accessibili a tutti, che siano di qualità e a costi contenuti e gratuiti per le fasce più povere e con maggior coinvolgimento dei servizi sanitari pubblici.

I principi di salute globale vanno poi applicati a livello locale per divenire concreti e sono necessari una profonda conoscenza del territorio, della composizione della popolazione locale e delle patologie prevalenti per identificare le priorità e le necessità da affrontare.

Associazioni come AMOA da anni presente in Africa con diversi progetti e con i propri volontari oculisti ed ottici sono quindi indispensabili per avere successo nella lotta alla cecità.

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